Con Francesco ci sediamo al tavolo della sua famiglia e scopriamo uno dei grandi nomi della Champagne.
La Domenica (la “D” maiuscola non è casuale) a casa ha sempre avuto fin dalla mia infanzia un qualcosa di sacro. E non mi riferisco “solo” al significato religioso, ma proprio ad un aspetto Eno-Gastro-Culturale di grande rilievo. Quella appena passata, l'ho trascorsa, come spesso capita, a pranzo dai miei genitori. E quando mio padre (grande appassionato di vino) mette in tavola una splendida bottiglia di “Dom Ruinart” millesimo 1996, nonostante io non sia mai stato un grande Champagnista, sono stato solleticato non poco dal prodotto in questione tanto che per osmosi sentivo già la grandissima acidità al palato.La maison Ruinart, fondata nel 1729, è la più antica di tutta la zona dello Champagne, produce il suo prodotto di punta chiamato appunto Dom Ruinart (in onore del monaco benedettino scomparso 20 anni prima della fondazione dell’azienda) utilizzando uve Chardonnay provenienti solo da comuni classificati “Grand Cru”, il 65% dalla Cote de Blancs ed il 35% dalle Montagne de Reims, che successivamente maturano dai 9 ai 10 anni nelle “les Crayères” le storiche cantine in gesso che grazie alla loro frescura del tutto naturale permettono alle bottiglie di riposare in un ambiente idoneo. Il millesimo '96, per gli amanti della tipologia, è un’annata culto, in quanto le condizioni climatiche l’hanno eletta come il “Vintage” più grande del XX secolo. Veniamo quindi alla degustazione:nel bicchiere il vino è di un giallo paglierino carico, brillante, con file di bollicine fini e lente nel salire in superficie, al naso rivela sentori di mandorle, croissant, crema pasticcera ed una leggera sensazione ossidata che seduce in modo incredibile il mio “esigente” naso; in bocca è un’esplosione di freschezza, con note agrumate, sensazioni tattili simili alle spremute di agrumi, persistenza al palato lunghissima ed un aroma di bocca che ricorda il lievito da pane, in conclusione un prodotto di grande classe e finezza che mi ha permesso di poter assaporare la grandezza di un grande territorio dotato di storia e tradizione come la Champagne.
Santé
Francesco P.
Champagne Ruinart4, Rue des Crayères www.ruinart.com
Dom Ruinart 1996
Nessun commento:
Posta un commento