"Lunedì,20 minuti alle 20. Sono in taverna che aspetto il mio “pusher” (di vino ovviamente) numero uno. Non vi dico nulla di lui sono troppo geloso. Vi dico solo che grazie a lui ho bevuto e acquistato bottiglie di gran livello. Sono quasi 2 mesi che non ci si vede così ho deciso di invitarlo, in segreto, nella mia taverna. C'é anche suo nipote, ragazzo giovane e (aggiungo io) molto fortunato. C’é da aspettarsi di tutto da lui,può presentarsi con un Barolo mai sentito o con un Monfortino,oppure con un Savigny Les Beaume 1er Cru o magari un Richebourg 1990! Insomma sempre bottiglie di una grande caratura. Le ultime due che ho bevuto con lui sono state un Leoville Las Cases 1995 e un Vega Sicilia Unico 1986 che, come da definizione, è veramente UNICO, tanto cheil povero Leoville sembrava quasi acqua. Sto sognando ad occhi aperti, li apro e andiamo avanti. Ho preso un po' di carne che farò alla brace e un formaggio non troppo stagionato. Io ho appena stappato un Pichon Longueville Comtesse de Lalande 1998. Tappo perfetto, avvino subito tre bicchieri e lo verso. In attesa dei miei ospiti comincio a scoprirlo. Si presenta bene. Rosso rubino carico, limpido. Prima nasata e subito la Francia, o meglio subito il Cabernet di Puillac. Piccolo assaggio. Bello ,pieno ed elegante, perfetto. Ora si deve aprire un po'. Deve respirare. Pochi minuti e suona il campanello, sono arrivati. Apro il cancello e gli vado in contro. Li faccio entrare e subito si materializza una bottiglia. Quasi cado per terra!! Forse è uno scherzo. In mano ho uno Chateau Ausone, uno Chateau Ausone 1990! (non posso scrivere tutte le parole di stupore che mi hanno percorso la mente)“Prego prego, entrate” dico io. Chiacchiere ed ancora chiacchiere (di vino naturalmente) e lo Chateau Ausone è nei bicchieri da circa mezz'ora. Il naso inizialmente chiuso adesso si concede un po'. Si esprime con delle vene dolciastre,trovo i frutti rossi un po' maturi e in particolare sento molto la dolcezza dei cranberries. (mi ricorda molto quelli che ho mangiato una sera da Renato C.). Poi bastoncino di liquirizia e qualche nota un po’ terrosa. La bocca é ben equilibrata,un buon frutto e una buona evoluzione. Forse non lunghissima la sua persistenza. Passiamo ancora un’oretta a confrontare i 2 vini. Il Pichon Longueville é un vino che potresti bere a litri. Elegante e con una “beva” pazzesca. Mai pesante. Lo Chateau Ausone invece, nel finale, mi ha detto poco. I suoi profumi sono evoluti un po' e ora lo apprezzo meno. Non é male ma non mi ha lasciato qualcosa di così indimenticabile.
Vi saluto e alla prossima."Marco B.
Comtesse De Lalande 1998 |
Chateau Ausone 1990 |
A presto, ancora con le grandi degustazioni di Marco B.
Claudio N.
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