L’occasione di una cenetta di coppia a base di pesce mi
stuzzica tanto da decidere di aprire una bottiglia che ho custodito gelosamente
per anni. Detto fatto, metto in frigo a raffreddare (non troppo) un Riesling
Schoenenbourg di Marcel Deiss, annata 1992. Far invecchiare i vini, ed i bianchi in
particolare, è sempre un rischio ed un atto di grande fiducia verso il prodotto
e ancora di più verso il produttore. Memore di tanti altri vini di Deiss
stappati e sempre con tanti anni sulle spalle mi sento abbastanza fiducioso.
Questa volta, però, capisco subito che ci potranno essere dei problemi. Tolgo
la capsula e sul collo appare uno strato di muffa che ricopre anche la parte
alta del tappo che, già al tatto ed ancora inserito nella bottiglia, appare
troppo morbido. Tutto diventa più chiaro appena lo stappo, chiaro passaggio
anomalo di umidità che ha danneggiato la tenuta del tappo. Lo verso nel
bicchiere. Il colore è splendido, un giallo oro antico con riflessi dorati di
notevole consistenza. Anche al naso i sentori non sono affatto male, classico
sentore di idrocarburi (diesel) tipico del vitigno Riesling ed anche frutta
tropicale matura e miele. Queste premesse, però, non rispecchiano quello che
succede in bocca. All’assaggio il vino si mostra completamente scarico di
materia e con un iper evoluzione dovuta sicuramente al problema del tappo.
Davvero un peccato. Nel vino funziona così, il difetto, il problema, è
sempre in agguato. I vini di Marcel Deiss, in questo senso, sono sempre stati
una garanzia di pura perfezione. A volte, però, capita anche ai migliori.
Domaine
Marcel Deiss
15 Route du
Vin, 68750 Bergheim, Francia
web : www.marceldeiss.com
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