martedì 9 aprile 2013

Alsazia comunque.


L’occasione di una cenetta di coppia a base di pesce mi stuzzica tanto da decidere di aprire una bottiglia che ho custodito gelosamente per anni. Detto fatto, metto in frigo a raffreddare (non troppo) un Riesling Schoenenbourg di Marcel Deiss, annata 1992. Far invecchiare i vini, ed i bianchi in particolare, è sempre un rischio ed un atto di grande fiducia verso il prodotto e ancora di più verso il produttore. Memore di tanti altri vini di Deiss stappati e sempre con tanti anni sulle spalle mi sento abbastanza fiducioso. Questa volta, però, capisco subito che ci potranno essere dei problemi. Tolgo la capsula e sul collo appare uno strato di muffa che ricopre anche la parte alta del tappo che, già al tatto ed ancora inserito nella bottiglia, appare troppo morbido. Tutto diventa più chiaro appena lo stappo, chiaro passaggio anomalo di umidità che ha danneggiato la tenuta del tappo. Lo verso nel bicchiere. Il colore è splendido, un giallo oro antico con riflessi dorati di notevole consistenza. Anche al naso i sentori non sono affatto male, classico sentore di idrocarburi (diesel) tipico del vitigno Riesling ed anche frutta tropicale matura e miele. Queste premesse, però, non rispecchiano quello che succede in bocca. All’assaggio il vino si mostra completamente scarico di materia e con un iper evoluzione dovuta sicuramente al problema del tappo. Davvero un peccato. Nel vino funziona così, il difetto, il problema, è sempre in agguato. I vini di Marcel Deiss, in questo senso, sono sempre stati una garanzia di pura perfezione. A volte, però, capita anche ai migliori.







Domaine Marcel Deiss
15 Route du Vin, 68750 Bergheim, Francia

Nessun commento:

Posta un commento