giovedì 21 febbraio 2013

Amarone o non Amarone, questo è il problema.


Continuano le degustazioni. Alla serata organizzata dai Vampiri della Vigna, con tema la Valpolicella, c'era anche Francesco P.
"Sicuramente Shakespeare si sarebbe posto in questo modo la domanda, se si fosse trovato nella mia stessa situazione di lunedì sera. Mi trovavo all’Enoteca Vini & Più di Cantù (posto molto carino ed accogliente) per una degustazione di vini della Valpolicella organizzata dall’associazione culturale comasca “I Vampiri della Vigna”, un gruppo di appassionati che ciclicamente si ritrovano per degustare del buon vino in compagnia. Fin qui tutto bene.
Partiamo dicendo che era veramente tanto tempo che non assaggiavo con attenzione vini provenienti da questa zona  e quindi è facile che nella mia testa di sommelier mi sia creato un stereotipo (Quintarelli) del Valpolicella che probabilmente non corrisponde alla produzione attuale.
Veniamo all’assaggio, come primo vino degustiamo un Valpolicella Classico Superiore 2010 Azienda “Secondo Marco”. Nel bicchiere si presenta con una veste rosso rubino scarico con riflessi rubino e denota una buona consistenza, al naso percepisco note di frutta fresca rossa (lampone, fragole ecc.) ed una piacevole nota vegetale che trovo normalissima vista l’annata giovane. In bocca è fresco, leggermente tannico e con un ritorno di frutta rossa al palato, peccato tutte queste belle sensazioni durino molto poco e soprattutto scoprendo successivamente il prezzo (15 euro) mi sembra un prodotto non particolarmente vicino alle mie aspettative.
Il secondo vino della serata è un Valpolicella “Ripasso” 2009 Azienda “Secondo Marco” . Diciamo che il ripasso è quel genere di prodotto “vorrei ma non posso”, che tanto si allontana dal mio concetto di vino. Nel bicchiere abbiamo un vino rosso rubino carico con riflessi granati (frutto che quell’annetto in più ha fatto il suo compito), consistenza importante e colore piuttosto impenetrabile, al naso è un’esplosione di lamponi, frutta in confettura e spezie dolci (vaniglia e cannella), il tutto però tende ad essere coperto da una nota alcolica un po’ fastidiosa che appesantisce parecchio il ventaglio olfattivo e  in bocca in effetti il vino è come al naso, troppo alcolico nonostante la “spalla acida” sia piuttosto presente, insomma una bocca un po’ squilibrata che non mi fa venir voglia di berne una bottiglia, considerando il prezzo un po’ altino (25 Euro).
Cominciano gli amaroni  e subito assaggiamo un Amarone della Valpolicella Classico 2007 Azienda “Secondo Marco”, un vino che già nel calice ha un colore estremamente carico, ma che rispetto al precedente ripasso non dimostra per niente i suoi anni. Al naso la nota di frutta in confettura è pazzesca, continuando a studiarne il profumo avverto delle sensazioni di cioccolato al latte, cipria ed una sensazione eterea tipica di questo prodotto. Il problema però rimane la bocca di questo vino, poca freschezza (se consideriamo che è il prodotto da invecchiamento dell’azienda), troppa percezione alcolica e qualche squilibrio di troppo per un vino che sullo scaffale ha un prezzo piuttosto alto (più di 50 Euro).
L’ultimo vino della serata è un Amarone della Valpolicella Classico 2001 Azienda “le Bignele”, che alla fine si rivela il mio preferito, gettando la mia mente nella più “profonda” confusione enologica.  Nel bicchiere è granato carico con riflessi rubino ed una sontuosa consistenza, un naso etereo, speziato, quasi dolce ma non stucchevole anzi stuzzicante. In bocca è fresco, piacevole, con una leggera nota amaricante che ne esalta la godibilità e la bevibilità, un accenno di liquirizia ed una bella persistenza che gli fanno guadagnare il gradino più alto del podio come piacevolezza ed equilibrio, il prezzo è ottimo (meno di 40 Euro).
In conclusione una serata comunque molto piacevole ed interessante, condotta con maestria ed impegno dal prezioso amico Stefano Novati che, raccontando vere e proprie nozioni di storia abbinate a curiosità enologiche,  è riuscito a coinvolgere in modo pregevole una platea a volte distratta. Ma si sa, il vino favorisce le chiacchere!"

Francesco P.


Continuate a seguirci.

Claudio N.

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