domenica 17 febbraio 2013

Le Degustazioni di Marco B.

Domenica sera.  Inevitabilmente e fortunatamente il week end è stato portatore di soddisfazioni enologiche. Provate a leggere qui sotto e capirete subito il perché. Le premesse e le presentazioni di rito sono finite. Ora si beve, si assaggia e si scrive, di vino.

"Eccomi! Sono Marco B.! Quello della TavernaSorriso a bocca aperta e oggi feliciVi scrivo dal lago stasera, quello Maggiore, dalle vetrate di questa splendida casa dei miei genitori. Stasera sono in dolce compagnia e così ho portato un paio di bottiglie da bere. La prima: un Dom Perignon  1998. Stappo! Annuso!! Tutto bene, meno male!! E' sempre un momento delicato la strappatura di una bottiglia, quel maledetto sentore di tappo (Tricloroanisolo o TCA) che mai vorremmo sentire è sempre in agguato!Ma questa bottiglia è perfetta!!! Verso il primo goccio in un ampio bicchiere, quello dei bianchi borgognoni per intenderci. Lo lascio un attimo li, lo guardo. Guardo il suo colore oro brillante e guardo le sottili bollicine che salgono. Prendo il bicchiere e annuso ancora. "Naso" molto fine, subito il miele, il fiore dell'acacia e anche una leggera balsamicità. E poi qualche erba tra cui il timo al limone e la salvia. E poi agrumi (mandarino cinese) e un ananas leggermente maturo.Ho sete e lo assaggio subito. Entra in bocca molto elegante, la sua bolla fine ti accarezza il palato. In bocca è caldo, ruffiano, con note un po' troppo mielose. Buona acidità e buon corpo ma, a mio avviso , un po' troppo "piacione" e poco personale. Certo, non male. Ma siamo lontani dalle versioni piu vecchie. Credo abbia ancora una buona vita davanti a sé con ottimi spunti di evoluzione, vedremo tra qualche anno come sarà.


Dom Perignon 1998
Ora passiamo al secondo. Tappo perfetto, anche qui tutto apposto. Lo verso, colore rubino brillante. Limpido. E' il  1999, ottima annata da queste parti. E il suo colore mi invoglia già. Lo porto al naso: un insieme di futti rossi, tra cui il cassis, mi avvolgono subito le narici. Poi subito il peperone (classico) si svela a indicarti la sua percentuale maggiore di Cabernet.  Arrivano subito il cioccolato, la carruba, le spezie ed anche alcuni accenni balsamici. L'ingresso in bocca è di quelli importanti e sopratutto eleganti.Beva molto piacevole, morbida il giusto, con ancora un tannino ben presente e un'acidità che lo condurrà a lunga vita. Insomma questa bottiglia del 1999, che si chiama SASSICAIA, non è poi così male!! Ora mi concedo questo ultimo goccio guardando questo bel paesaggio, sul lago che ho davanti agli occhi.Un saluto e a presto.
Il vostro Marco B."

Tenuta San Guido - Sassicaia 1999

Beh, io ovviamente sono invidioso. Ma secondo voi, la "dolce compagnia" avrà gradito ?

Claudio N.

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