Domenica sera. Inevitabilmente e fortunatamente il week end è stato portatore di soddisfazioni enologiche. Provate a leggere qui sotto e capirete subito il perché. Le premesse e le presentazioni di rito sono finite. Ora si beve, si assaggia e si scrive, di vino.
"Eccomi! Sono Marco B.! Quello della Taverna! Vi scrivo dal lago stasera, quello Maggiore, dalle vetrate di questa splendida casa dei miei genitori. Stasera sono in dolce compagnia e così ho portato un paio di bottiglie da bere. La prima: un Dom Perignon 1998. Stappo! Annuso!! Tutto bene, meno male!! E' sempre un momento delicato la strappatura di una bottiglia, quel maledetto sentore di tappo (Tricloroanisolo o TCA) che mai vorremmo sentire è sempre in agguato!Ma questa bottiglia è perfetta!!! Verso il primo goccio in un ampio bicchiere, quello dei bianchi borgognoni per intenderci. Lo lascio un attimo li, lo guardo. Guardo il suo colore oro brillante e guardo le sottili bollicine che salgono. Prendo il bicchiere e annuso ancora. "Naso" molto fine, subito il miele, il fiore dell'acacia e anche una leggera balsamicità. E poi qualche erba tra cui il timo al limone e la salvia. E poi agrumi (mandarino cinese) e un ananas leggermente maturo.Ho sete e lo assaggio subito. Entra in bocca molto elegante, la sua bolla fine ti accarezza il palato. In bocca è caldo, ruffiano, con note un po' troppo mielose. Buona acidità e buon corpo ma, a mio avviso , un po' troppo "piacione" e poco personale. Certo, non male. Ma siamo lontani dalle versioni piu vecchie. Credo abbia ancora una buona vita davanti a sé con ottimi spunti di evoluzione, vedremo tra qualche anno come sarà.
Dom Perignon 1998 |
Ora passiamo al secondo. Tappo perfetto, anche qui tutto apposto. Lo verso, colore rubino brillante. Limpido. E' il 1999, ottima annata da queste parti. E il suo colore mi invoglia già. Lo porto al naso: un insieme di futti rossi, tra cui il cassis, mi avvolgono subito le narici. Poi subito il peperone (classico) si svela a indicarti la sua percentuale maggiore di Cabernet. Arrivano subito il cioccolato, la carruba, le spezie ed anche alcuni accenni balsamici. L'ingresso in bocca è di quelli importanti e sopratutto eleganti.Beva molto piacevole, morbida il giusto, con ancora un tannino ben presente e un'acidità che lo condurrà a lunga vita. Insomma questa bottiglia del 1999, che si chiama SASSICAIA, non è poi così male!! Ora mi concedo questo ultimo goccio guardando questo bel paesaggio, sul lago che ho davanti agli occhi.Un saluto e a presto.
Il vostro Marco B."
Tenuta San Guido - Sassicaia 1999 |
Beh, io ovviamente sono invidioso. Ma secondo voi, la "dolce compagnia" avrà gradito ?
Claudio N.
..la casa sul lago sicuramente..
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