Già mi piace il titolo di questo
post. Non è “campanile”, sarà la rima o la forza evocativa del connubio. Non so
ma mi piace. Ed è proprio questo abbinamento che ieri sera ha reso meno triste
(sigh!) il pareggio della Juve in Champions. Aspetto Marco B. a casa sua, lui
finisce di lavorare e mi raggiunge, a casa sua (!). Piccolo aperitivo con
prosciutto artigianale toscano, gentile concessione fraterna, nel vero senso
della parola, e in abbinamento Jacquesson 734, che personalmente trovo sempre
splendido. Bolle fini, agrumi e fiori bianchi in un finale appena morbidoso.
Sempre grande! E poi l’idea avuta nel pomeriggio, un po’ finger food un po’
gourmet. Un po’ tradizione un po’ street food. Si, lei. La PORCHETTA DI ARICCIA
IGP. Non avendo a portata di mano fraschetterie o simili, decido per quella del supermercato con la “ESSE”. Già sperimentata e degna di
nota. Qundi, verdure al forno cotte a puntino e la mitica “PORCA”, da servire tiepida
tendente al caldo ma mai fredda, infilata ben bene in fettone spesse e
croccanti di pane di grano duro. Abbiniamo questa goduria ad un sorprendente
PETRA 1997, prima annata prodotta, Cabernet Sauvignon e Merlot, in splendida
forma. Vino ancora vivo senza accenni di una fase calante, anche dopo più di
un’ora nei bicchieri. Al naso svela spezie e delicate pungenze, dal pepe ai
chiodi di garofano, tabacco da masticare e cuoio. In bocca è fine e perfetto
insieme ai nostri “panozzi”. Provateci
anche voi, svariate con gli abbinamenti, date a sua maestà “il panino con la
porchetta” ciò che si merita.
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